8° POST- IL MOVIMENTO-introduzione

Introduciamo ora il concetto di  " movimento " , per capire meglio i concetti futuri.
Nella pratica del solfeggio per movimento si intende il gesto della mano che si muove dall'alto verso il basso, con velocità e ampiezza costante.
Questo gesto serve per avere come riferimento uno spazio al cui interno si possono suddividere le varie forme ritmiche.
Il movimento che va dall'alto verso il basso si dice in battere, mentre quello che va dal basso verso l'alto si dice in levare.



Ora possiamo avere un riferimento di durata. Se associamo questo movimento con la durata di una nota o pausa di un quarto otteniamo una suddivisione


Lo spazio all'interno del movimento deve essere sempre uguale, nel momento in cui la mano scende in battere si dirà il nome della nota o si emetterà un suono tipo " TA"  (a seconda del tipo di solfeggio che si stà effettuando) che si prolungherà fino al momento del levare.
Per concludere possiamo definire il movimento come un susseguirsi costante di due momenti ,uno in battere ed uno in levare.
Più avanti esamineremo meglio la pratica del solfeggio.

7° POST -FIGURE DI DURATA

Le note che rappresentano i suoni assumono aspetti diversi a seconda della loro durata relativa, queste forme vengono chiamate figure di durata.
Anche le figure di silenzio hanno una loro grafia e devono essere misurate mantenendo il concetto di durata relativa.

FIGURE DI DURATA DELLE NOTE

Nell'esempio sovrastante si ha l'aspetto grafico del valore di durata, il valore numerico espresso a parole, il valore numerico espresso sotto forma di frazione ed il nome effettivo della figura di durata.


FIGURE DI DURATA DELLE PAUSE in relazione alle note


Partendo dall'intero ogni figurazione (sia delle note che delle pause) sucessiva vale la metà del valore precedente.

6° POST -LE CHIAVI

LE CHIAVI MUSICALI

All'inizio di un pentagramma si posiziona la chiave musicale o Chiave, essa è un simbolo grafico che identifica l'altezza di una nota ben definita rispetto alla quale si leggono e si intonano tutti gli altri suoni che ne derivano.
Le principali chiavi sono 3


La chiave di Sol detta anche chiave di violino o chiave di canto identifica la nota Sol posizionata sul secondo rigo (in un doppio pentagramma si riferisce a quello superiore)

La chiave di Fa è detta anche chiave di basso e identifica la nota Fa posizionata sul quarto rigo (in un doppio pentagramma si riferisce a quello inferiore).

La chiave di Do identifica la nota Do. Questa chiave rispetto alle altre è mobile in altezza sul pentagramma si può spostare su tutte le righe quindi a seconda della posizione che assume cambia la relativa posizione del Do. ad ogni altezza assume un nome ben preciso



In un doppio pentagramma occupa la posizione centrale, non è mai segnata ma viene sottintesa quindi indica il Do centrale ai due pentagrammi creando una linnea immaginaria tra i due è per questo che si contano undici linee
l'esempi sottostante esemplifica questo concetto


L'insieme di tutte le posizioni delle chiavi prende il nome di SETTICLAVIO in quanto sono sette le posizioni che esse assumono.

5° POST- IL PENTAGRAMMA

IL PENTAGRAMMA

Naturalmente per poter scrivere le note in modo corretto abbiamo bisogno di una "griglia" su cui posizionarle si usa quindi il pentagramma.
Il pentagramma ( dal greco penta=5 e gramma=disegno)è un sistema di 5 linee orizzontali e parallele in cui si intercalano 4 spazi, le note vengono posizionate sia sulle righe che negli spazi, il pentagramma si legge da sinistra verso destra e dal basso verso l'alto, la note posizionate nella parte inferiore del pentagramma rappresentano i suoni gravi man mano che si sale i suoni diventano più acuti.



Nel caso l'altezza di una nota e molto grave o molto acuta e il pentagramma non basta si usano dei piccoli segmenti di lineâ posti sopra o sotto il pentagramma detti tagli addizzionali.



Non vi è un numero fisso di quanti se ne possono aggiungere.

Il pentagramma può essere singolo - doppio o multiplo

pentagramma singolo

si usa per la notazione di strumenti la cui estensione di note può essere inserita in un unico pentagramma


pentagramma doppio o endecagramma (dal greco endeca=11 gramma=disegno)

Il doppio pentagramma è usato per tutti quegli strumenti la cui estensione di note non può essere racchiusa in un unico pentagramma ( pianoforte- arpa ecc..)

Il pentagramma multiplo è un insieme di pentagrammi lo si usa per le partiture d'orchestra o per ensamble di più strumenti o per partiture corali ecc..





LA BATTUTA

Il pentagramma è suddiviso da delle stanghette verticali dette stanghette di battuta, questo per rendere più agevole la lettura, lo spazio all'interno di queste stanghette si chiama Battuta.


esempio della posizione delle sette note sul pentagramma

4° POST - LE NOTE

Lo studio dei segni e dei simboli che servono a tradurre graficamente i suoni musicali secondo le regole della notazione musicale prende il nome di SEMIOGRAFIA MUSICALE E NOTAZIONE.


LE NOTE
I suoni vengono rappresentati da segni grafici puntiformi detti appunto note ( Nota in latino significa "segno").
La collocazione rispetto all'asse verticale del supporto di scrittura (cartaceo o elettronico) ne indica la diversa altezza, mentre la successione orizzontale è legata alla produzione del suono nell'ordine di tempo.
Le note sono composte da 3 elementi da una testa, che può essere piena (completamente nera) o vuota (rappresentata solo col contorno), da un gambo alla cui estremità si possono trovare uno o più uncini.



Esempi della diversa grafia delle note




Nella teoria musicale tradizionale le note di base sono sette, posizionate in relazione di altezza secondo una sequenza ripetibile dal grave all'acuto.
Principalmente ci sono due criteri di denominazione:
con sillabe:

DO RE MI FA SOL LA SI

con lettere

A B C D E F G

In quest'ultimo criterio la prima lettera identifica la nota LA quindi la successione è la seguente LA SI DO RE MI FA SOL
La notazione con lettere o alfabetica è in uso nei paesi anglosassoni e di cutura tedesca con una particolare differenza tra i due per la nota SI:
Paesi anglosassoni il SI = B
Paesi germanici il SI = H

3° POST - IL SUONO

Il suono (o tono) è quella sensazione prodotta dall'oscillazione di un corpo elastico,che può essere solido (corde di uno strumento, membrana di un tamburo ecc.) o aeriforme (colonna d'aria di uno strumento a fiato ecc.)il quale messo in vibrazione da un agente meccanico esterno e propagandosi attraverso dell'aria (anch'essa elastica) può essere percepito dall'uomo tramite l'apparato uditivo (orecchio).
Il suono può essere prodotto anche elettronicamente per mezzo di strumenti elettronici fini a questo scopo ( tasterie elettroniche, sintetizzatori ecc.).
Le oscillazioni prodotte dal corpo elastico hanno una forma sinusoidale e regolare, allora si parla di suono, nel caso contrario, ovvero se sono irregolari si parla di rumore.


PARAMETRI DEL SUONO

I principali parametri del suono sono 4:
ALTEZZA : se un suono è grave o acuto
INTENSITÀ: se un suono è forte o debole
LUNGHEZZA: se un suono è di durata luga o breve
TIMBRO : questo parametro caratterizza la specie di un suono ovvero quella qualità che ci permette di identificarlo in base allo strumento che lo produce, ad esempio un pianoforte ha un timbro differente da un tamburo.

2° POST - LA MUSICA

LA MUSICA:

Ci siamo mai chiesti cosa vuol dire Musica?
Il termine musica etimologicamente deriva dall'aggettivo greco "Mousikos" relativo alle Muse, sottointendendo una tecnica (un arte), anche quest' ultimo termine deriva dal greco "techne" ed unendo le due parole si ha "Mousikos Techne" ovvero " arte delle Muse ".
In origine però -musica- non indicava una particolare arte come la intendiamo oggi ma si riferiva a tutte le arti delle muse. Secondo la mitologia fu il Dio Apollo a donare quest'arte all'uomo e le Muse ne furono le protettrici , in particolare la musa Euterpe e Tersicore.
La musica è strettamente legata alla società umana e al suo sviluppo, alla nazionalità e al territorio, esistono svariati generi, modi e teorie musicali differenti a seconda di dove ci troviamo nel mondo ma soprattutto è un arte in continuo sviluppo e ricerca.
Influisce moltissimo sulla nostra quotidianità anche se non lo percepiamo direttamente, sia per chi la suona che per chi l'ascolta.

Ma quali sono gli elementi che caratterizzano la musica?
sono svariati ma non ci può essere musica se non ci sono suoni ( o toni ) , questi suoni devono essere ordinati secondo delle regole e in sucessione temporale parleremo allora di melodia, se ci sono più voci si parlerà di armonia. Queste voci che si susseguono nel tempo hanno durate differenti si crea così un ritmo anch' esso ordinato secondo precise regole,quest'ultimo ordinamento crea il metro , un altro aspetto importante è il tempo, ovvero la velocià di esecuzione del brano. Importanti sono anche la dinamica e il timbro , il primo inerente alle sfumature d'intensita del suono, il secondo caratterizza lo strumento con cui produciamo i suoni.

1° POST - PRESENTAZIONE

Salve inauguro oggi il mio blog che tratta di musica , in particolare sulla teoria. Inizierò con concetti basilari, che ogni volta si amplieranno fino a raggiungere nozioni approfondite.
Con l'ausilio di immagini e link di approfondimento cercherò di facilitare l'apprendimento, al fine di poter essere d'aiuto a chi ha dubbi, o volesse solamente saperne di più.